Sperone Vecchio da Gioia dei Marsi: alla scoperta di una storia dimenticata tra i monti abruzzesi
domenica 24 maggio 2015
Andremo insieme alla scoperta di un borgo medievale abbandonato tra i monti ai margini del Parco Nazionale d’Abruzzo, in splendida posizione panoramica, la cui vicenda storica è legata al sisma del 1915 di cui quest’anno ricorre il centenario. Raggiungeremo le rovine del paese e la bella torre cilindrica medioevale percorrendo la mulattiera che lo collegava con i paesi nella conca del Fucino.
A cura di Giulio Speranza
INFO
A chi è rivolto: escursionisti appassionati di fotografia
Quando: domenica 24 maggio 2015
Dove: Sperone Vecchio da Gioia dei Marsi
Quote: partenza 740m, torre di Sperone 1250m
Dislivello in salita: 510m
Difficoltà: media
Tempo di percorrenza intero giro: 4/5 ore soste comprese
Appuntamento: ore 08:00 presso il parcheggio del centro commerciale “Metro”, uscita “La Rustica” del GRA
Rientro a Roma: ore 18:00 circa
Pranzo: al sacco
Abbigliamento: scarponi, un pile e/o giacca a vento leggera, racchette da trekking consigliate
Attrezzatura fotografica: fotocamera compatta/bridge/mirrorless o reflex con un obiettivo tuttofare e al massimo un telezoom
ADESIONI
Per partecipare all’uscita è necessario compilare il modulo di adesione.
Indicare la vostra adesione è fondamentale anche nel caso in cui fossimo costretti (ad esempio per il brutto tempo) ad avvisare tempestivamente i partecipanti del rinvio dell’uscita!
Programma e info estese sull’escursione
Si percorre l’A24 e poi l’A25, uscita Pescina. Si prosegue per Gioia dei Marsi, dove si lascia la macchina presso una fontana monumentale di fine ‘800, già nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo. Seguendo una strada sterrata pianeggiante, ci si inoltra in un’ampia vallata in direzione SE, alla testa della quale si trovano le rovine di Sperone. Si inizia quindi a salire tra arbusti e macchie di bosco che occupano il fondovalle. Si possono notare innumerevoli muri a secco, semicaduti e coperti di muschio. Questi delimitavano piccoli appezzamenti di terreno un tempo coltivati e fonte di sostentamento per gli abitanti del paese.
Si continua lungo il sentiero che, con percorso articolato, guadagna quota. Si esce infine sui pendii poco acclivi che sono alla base del paese. Il panorama verso il Fucino e i monti circostanti è magnifico. Dopo una fontana malandata si incontrano le prime case in pietra, in rovina se non completamente crollate a seguito del terremoto del 1915. Si sale ripidamente lungo quelle che erano le stradine in terra del paese, fino alla sommità del colle, dove la torre cilindrica medioevale era posta a guardia del valico che mette in comunicazione con la Valle del Giovenco. È questo il punto più alto della nostra escursione!
In discesa, passiamo, prima di riprendere il sentiero di salita, per quello che fu Sperone Nuovo, il paese ricostruito vari anni dopo il sisma a breve distanza dal veccio e a sua volta abbandonato alla fine degli anni ’70. Si prende quindi una sterrata alle spalle della torre che si segue fino ad arrivare al limitare delle strutture, anch’esse assai malandate, del paese post-sisma, tra cui la chiesa di S. Nicola, in totale stato di abbandono.
Si riprende quindi il sentiero di salita che si ripercorre fino alla macchina.